Calice ligure è una tranquilla località immersa nel verde, situata nella piana in corrispondenza dell’unione dei torrenti Pora e Carbuta, a soli cinque minuti di auto da Finalborgo. Il territorio comunale è molto vasto e variegato, oltre al borgo principale esistono diverse borgate e frazioni, la principale è Carbuta. Anche dal punto di vista geografico e naturale troviamo una realtà eterogenea: si va dai 70 metri sul livello del mare del borgo fino agli oltre 1000 del Colle del Melogno. Il Pian dei Corsi, con i suoi 885 m, protegge Calice e Finale dai freddi venti del nord. Proprio qui, dove un osservatore attento può intravvedere i resti di trincee napoleoniche, fanno bella mostra di sé tre possenti pale eoliche, che costituiscono una fattoria eolica della potenza di 2,5 MW, in grado di generare energia pulita per la cittadinanza. La storia di Calice è legata indissolubilmente alle vicende di Finale, sotto la cui influenza è sempre gravitata. Il borgo offre diversi motivi di interesse per una piacevole passeggiata; il centro storico è stato ben preservato e restaurato, ed è piacevole addentrarsi trai vicoli e le piazzette seguendo il percorso della Via Vecchia, fino a raggiungere la parrocchiale di San Nicolò, dalla pregevole facciata in stile barocco, risalente al 1785. Accanto ad essa l’oratorio di San Carlo, anch’esso nello stesso stile. Lasciando la via Vecchia, e tornando su Via Roma, dopo poco eccoci alla Casa del Console; questa bella villa di inizio XIX° sec, deve il suo nome a Nicolò Massa, già console in Uruguay, che la fece costruire per trascorrervi gli ultimi anni di vita. Divenuta quindi di proprietà comunale, è stata trasformata in un Museo di Arte Contemporanea, con opere di artisti di calibro internazionale. Va ricordato infatti che nel 1964, il grande artista italiano Emilio Scanavino, si trasferì a Calice, dove allestì il suo studio in un casolare ristrutturato, creando intorno a sé un “cenacolo” di artisti che resero questo paese un centro di arte e di cultura. Il Museo è in fase di restauro e riaprirà presto i battenti. Arte quindi, ma anche tanta natura e cultura enogastronomica; come detto infatti il territorio è vasto e incontaminato, e ben si presta agli appassionati di mountain bike, trekking, o passeggiate a cavallo: qui vengono gli specialisti della mountain bike di tutta Europa a testare bici e prototipi in quelli che sono trai percorsi più tecnici per gli appassionati di specialità quali downhill e freeride. Sono molti i ristoranti che propongono una buona cucina tipica: ogni anno a fine giugno si tiene la manifestazione Calice Sotto le stelle, una festa dove tutti i ristoratori aprono i loro dehor e propongono menù tipici a prezzo promozionale, e i piccini hanno a disposizione un parco a loro dedicato con giochi e dolci. Feste popolari molto sentite sono la ricorrenza del Santo Bambino di Praga il 25 agosto a Carbuta, e la prima domenica di settembre la festa della Madonna della Guardia; ad ogni modo, per tutte le manifestazioni, sarà possibile consultare il cartellone che è stato da poco installato nella piazza principale del paese. La ricettività del territorio è garantita da tutta una serie di Bed and Breakfast, fioriti negli ultimi anni, a testimonianza di una vocazione turistica sempre crescente di tutto il comprensorio. In ultimo una curiosità: a Calice esiste un paese abbandonato! Un tempo infatti esisteva una miniera di grafite, chiusa poi negli anni ’60 del secolo scorso; la frazione di Cravarezza, che si era sviluppata nelle vicinanze, cominciò quindi a spopolarsi, fino a diventare un vero paese fantasma, i cui resti sono visibili ancora oggi.